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2025
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La verità di Gandhi

  • Erik H. Erikson

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Molti dei metodi di disobbedienza civile che vediamo adoperati così di frequente oggigiorno in tutto il mondo traggono origine dalla nonviolenza militante di Gandhi. Allo scopo di chiarire ciò che Gandhi chiamò la sua "Verità in azione" Erikson si è proposto di riesaminare sin nei minimi particolari un avvenimento relativamente poco conosciuto della sua maturità: la sua partecipazione allo sciopero dei lavoratori tessili avvenuto nel 1918 ad Ahmedabad, e il ruolo di leader che egli assunse in quell'occasione. Tenendo presente l'importanza e il ruolo spettacolare giocato in quell'anno da analoghe personalità di tipo carismatico - basti pensare a Lenin e a Wilson - Erikson dimostra come il metodo di Gandhi di concentrare le sue forze in condizioni di disagio a carattere locale ma di grande significato simbolico, sia stato il solo capace di mobilitare sia spiritualmente sia politicamente le masse indiane. Erikson ripercorre l'infanzia e l'adolescenza di Gandhi per scoprire quali elementi della sua storia personale abbiano contribuito a fare di lui un innovatore rivoluzionario, lo segue nel decennio della sua prima maturità in Sudafrica e cerca di chiarire perché, al suo ritorno in India, egli riuscì a farne la madrepatria della disobbedienza civile su larga scala. Infine sonda le attitudini pacifiste insite nella natura umana, che potrebbero fare della "Verità" di Gandhi un antidoto potentissimo alla minaccia di distruzione nucleare. L'autore mette anche in rilievo il valore delle intuizioni di Freud nell'ambito della sessualità rinnegata da Gandhi, mentre sottolinea d'altro canto il significato positivo della posizione di Gandhi circa i problemi della violenza armata e la novità delle soluzioni c'egli propone, se le si mette a confronto con il fatalismo pessimistico di Freud in questo campo. E conclude che solo dalla combinazione di questi due modi di affrontare i problemi può derivare all'uomo una qualche possibilità di riuscire a controllare in maniera soddisfacente la sua fatale tendenza a passare alternativamente dalla repressione agli eccessi di violenza distruttiva. Il libro costituisce un esempio della capacità di penetrazione e della novità di risultati che Erikson sa raggiungere nel campo della psicoanalisi applicata allo studio dei problemi storici, sociali e politici, tanto da poter essere considerato oggi tra i maggiori se non il maggiore rappresentante della psicostoria.

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    • Erik H. Erikson

      1902 - 1994

      3.63

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    Editions

    • Edition cover

      Feltrinelli

      1972